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Food packaging di design

7 segreti per creare un food packaging di design

Vuoi creare un food packaging di design? Negli anni il food packaging si è evoluto tantissimo seguendo l’evoluzione del cibo. Un tempo la confezione di un prodotto aveva il solo scopo di proteggere il contenuto. Quando è cambiata la concezione che abbiamo di cibo, è cambiata anche la filosofia dell’imballaggio.

Oggi un efficace food packaging veicola messaggi, claim e informazioni utili, oltre alla vision dell’azienda produttrice. Si potrebbe anche dire che a volte, la confezione è più importante del prodotto al suo interno. È l’imballaggio che riempie il prodotto e non viceversa.

La confezione diventa così un importantissimo contenitore di valori e informazioni che sono un plus per il prodotto stesso e vanno a caratterizzarlo e renderlo più appetibile.

Colori, materiali, grafica, font, finiture e nobilitazioni hanno lo scopo di rendere il prodotto più attraente e non farlo perdere nell’anonimato dello scaffale.

Ecco allora sette segreti per realizzare un food packaging di design dal successo assicurato.

1. Storytelling sul packaging alimentare

Attraverso il packaging puoi raccontare una storia che racconti il prodotto, l’azienda e la sua mission, così il consumatore conoscerà i tuoi valori prima ancora di prendere in mano la confezione.

Per invogliare all’acquisto una confezione deve comunicare dei valori e una storia riconoscibile, così potrai aumentare il desiderio del prodotto stesso da parte del consumatore e aumentare il valore percepito del brand.

Un contenitore che racconta uno storytelling vincente permette a chiunque lo osservi di identificarsi e di emozionarsi.

Se il lavoro è ben fatto e comunicato adeguatamente, l’acquisto è assicurato!

2. L’importanza del colore nel packaging marketing

Il neuromarketing ci insegna che dietro ogni colore esistono significati che solo la mente inconscia di ognuno di noi percepisce, ma che hanno un peso rilevante nella cosiddetta “battaglia dello scaffale”.

Nella società occidentale i principali colori hanno queste peculiarità:

  • Giallo: ottimistico e giovanile, viene usato spesso per attirare l’attenzione nelle vetrine;
  • Rosso: trasmette energia e urgenza, è spesso associato alle vendite promozionali;
  • Blu: trasmette un senso di sicurezza e fiducia, molto utilizzato da banche ed aziende che vogliono dare una visione di sé rassicurante;
  • Verde: associato alla natura e quindi alla salute, viene spesso adoperato per farci rilassare;
  • Arancione: è un colore aggressivo, ideale per le call to action e per invitare all’acquisto;
  • Rosa: romantico e femminile, viene usato per caratterizzare prodotti destinati a un pubblico femminile;
  • Nero: tonalità potente ed elegante, viene usata per i prodotti luxury;
  • Viola: viene utilizzato per calmare e rilassare, spesso nei prodotti di bellezza e contro l’invecchiamento.

Secondo la Teoria Psicologica del Colore nel Marketing, le sfumature cromatiche sono determinanti nella scelta del cliente, in quanto influiscono sui suoi stati emotivi, cognitivi e comportamentali. Quindi scegli con cura i colori più attinenti al tuo prodotto.

3. Segui i trend e cavalca il real time marketing

È molto importante guardarsi attorno qualsiasi cosa si faccia. Sia studiare i comportamenti e le strategie dei competitor, sia analizzare il contesto dove viviamo e dove vengono posizionati i prodotti.

Seguire i trend del momento non significa rinunciare alla propria originalità e copiare la massa. Bisogna trovare il giusto compromesso tra immagine del prodotto e del brand e i trend del mercato.

Il real time marketing per definizione consiste nel rispondere prontamente ad eventi o stimoli esterni.

E’ quindi importante che l’azienda sia reattiva nei confronti del contesto dove risiede e sia attenta agli interessi delle persone target. I trend e il real time marketing diventano delle vere e proprie strategie di posizionamento del prodotto sullo scaffale, avendo come fine ultimo quello di farlo emergere sui competitor.

Diventa così importante rimarcare la scelta aziendale di non utilizzare determinati ingredienti o determinate procedure di produzione. Oppure far risaltare luogo di produzione e ingredienti di moda.

Ogni giorno sugli scaffali si scatenano delle battaglie per la visibilità dei prodotti e dei brand, per primeggiare sugli altri. Per ottenere questo scopo è fondamentale aumentare il valore percepito del tuo brand.

Cavalcare i trend del momento potrebbe diventare un’arma in più per far risaltare il tuo prodotto agli occhi del consumatore.

4. Scegli i materiali giusti per il packaging alimentare personalizzato

Oggi il consumatore è sempre più attento all’ambiente, quindi scegliere un materiale come il cartone, che è sicuramente uno dei più eco-friendly presenti sul mercato, potrebbe rivelarsi una scelta vincente.

Inoltre, il cartone semplifica la vita del consumatore anche dopo l’utilizzo perché è facilmente riciclabile. Esistono poi tutta una serie di marche e certificazioni che possono dare lustro al tuo prodotto, dimostrando la sensibilità della tua azienda per l’ambiente.

Inoltre, il cartone fa risaltare l’artigianalità del prodotto e la sua genuinità, aggettivi questi, oggi molto ricercati fai consumatori.

Sicuramente è utile aggiornarsi costantemente sugli sviluppi qualitativi e tecnologici degli imballaggi.

Infatti, le persone sono disposte a spendere di più per un prodotto confezionato con un packaging ecosostemibile e non inquinante, che mantenga inalterate le proprietà organolettiche e qualitative degli alimenti conservati.

Affidarsi ad un’azienda come Faenza Group che da oltre 40 anni crea soluzioni personalizzate di eco packaging può diventare una scelta vincente.

5. Crea dei livelli di lettura sul packaging per alimenti

Sulla confezione bisogna creare dei livelli di lettura per valorizzare le informazioni principali rispetto a quelle secondarie.

L’organizzazione delle informazioni in base alla loro importanza è una condizione essenziale per la comunicazione visuale corretta della scatola. La regola dei livelli di lettura attribuisce un valore nella posizione degli elementi grafici, cioè si hanno delle informazioni primarie e secondarie.

Bisogna quindi modulare correttamente questa differenziazione per valorizzare lo storytelling rispetto alle informazioni obbligatorie per legge e alle informazioni secondarie.

In una frazione di secondo il consumatore deve poter riconoscere la confezione e il suo prodotto in mezzo ai tanti competitor. Ogni elemento grafico deve raccontargli in modo semplice e diretto il prodotto, la linea a cui esso appartiene, l’azienda e il suo brand. Bisogna evitare quindi l’affollamento delle informazioni perché risulterebbe non intellegibile.

Per esercitarvi basta rispondere a tre semplici domande:

  • Chi? Parlare del brand
  • Che cosa? Raccontare il prodotto
  • Perché? Spiegare i plus del prodotto

6. Il neuromarketing: l’arma segreta del packaging design alimentare

Le neuroscienze cognitive hanno rivoluzionato il marketing portandolo a un livello più profondo ed efficace. Il neuromarketing è una nuova disciplina che studia le strategie e i metodi più efficaci per sfruttare e monitorare l’inconscio e l’aspetto emotivo dei consumatori.

Applicare questa nuova scienza alla realizzazione del packaging e saper creare e sfruttare le emozioni del consumatore può fare la differenza.

Ad esempio i giochi di luce sollecitano la memoria a breve termine richiamando il ricordo di esperienze positive, oppure esalta la texture del cibo sfruttando gli elementi visivi della pack come l’effetto glossy, che può stimolare la sensazione di succulenza. Il colore rosso è molto indicato per trasmettere informazioni sul quantitativo calorico, di nutrienti e richiama alla freschezza del prodotto.

I dettagli sulla consistenza e cremosità richiamano l’azione del masticare e quindi scatenano l’appetito del consumatore. Oppure mostrare il dettaglio di posate o di un bicchiere può aumentare in chi guarda il desiderio del cibo, andando a richiamare nel loro inconscio la ripetizione dell’azione suggerita.

Stimolare i sensi con parole emozionali e onomatopee (richiami sonori, visivi, tattili e di movimento) è un ottimo metodo per rendere vivo e attivo il tuo prodotto.

7. Rivaluta il retro dell’imballaggio degli alimenti

Il lato B della confezione molto spesso non viene considerato molto o peggio viene visto come “lo sgabuzzino” delle indicazioni tecniche e secondarie, e destinato quindi alle informazioni di servizio.

Lo si può sfruttare appieno eliminando le illeggibili tabelle o le minuscole descrizioni e utilizzando magari delle più impattanti infografiche per una comunicazione rapida e ed efficace.

Si possono inserire rafforzativi dello storytelling principale o i valori del brand. Inoltre, potrebbe essere il luogo giusto dove inserire le caratteristiche tecniche del prodotto, la provenienza, i valori nutrizionali degli ingredienti, la qualità del processo produttivo, i consigli sul consumo ideale o i benefici legati al suo consumo.

Se cerchi un partner per realizzare un food packaging di design, Faenza Group con i suoi tecnici e esperti fa al caso tuo.

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